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Il 28 novembre scorso si è tenuta nella Parrocchia “Cristo Lavoratore” la conferenza “Rete educativa: chi, come, perché”, patrocinata dal Comune di Trinitapoli, con la partecipazione della Commissione straordinaria, del Prefetto della BAT dott.ssa Rossana Riflesso, del Procuratore capo di Foggia dott. Ludovico Vaccaro e dei professori Ruggiero IserniaRoberta Lionetti e Alfonso Rago, dirigenti scolastici dei tre ordini di scuola del paese.

L’iniziativa è seguita all’impegno preso dalle scuole, dal Comune e dalle istituzioni, sia laiche che religiose, in occasione delle manifestazioni per il centenario della nascita di don Lorenzo Milani. Durante queste celebrazioni, sono stati divulgati dati allarmanti sulla povertà educativa, risultati di una ricerca condotta dalla Direzione Didattica “Don Milani” e dall’IstitutoSuperiore “Dell’Aquila-Staffa”.

 

Don Vito Sardaro, parroco della Chiesa “Cristo Lavoratore”, ha coordinato gli interventi degli illustri ospiti che hanno evidenziato la necessità e l’urgenza di creare una rete per camminare insieme, sensibilizzando le famiglie e intervenendo sui bisogni dei singoli. Se la famiglia non ha più il tempo di ascoltare i ragazzi, come ha rilevato la dott.ssa Riflesso, è tutta la comunità che si deve attivare per indicare la strada e far uscire i ragazzi dal loro isolamento.

 

Il dott. Ludovico Vaccaro ha ricordato ai presenti che l’azione repressiva delle forze dell’ordine e della magistratura deve essere integrata da un’azione preventiva di tutta la comunità educante. Il suo lavoro consiste nel togliere la ‘malerba’ dal campo, ma poi cosa succede al terreno se ogni cittadino non semina e non lo coltiva quotidianamente?

 

Oggi i ragazzi sono più soli. Hanno molti contatti social ma poche relazioni, perché quando si ‘chatta’ non si parla. Il telefono riempie sicuramente la loro giornata ma non la loro vita e i contatti non sono una vera relazione che ha bisogno invece di parole, di sentimenti e di confronti ‘faccia a faccia’.

 

Siamo tutti agenzie educative, anche se a scuola ci dovrebbe essere una materia simile all’educazione civica, che privilegia però l’educazione alla relazione sentimentale, sessuale e sociale, una materia, in breve, che induca il ragazzo a riconoscere l’altro, e che insegni il rispetto dei valori che le regole mirano a tutelare.

 

Inoltre, per combattere la mentalità della corruzione, di cui si nutre la mafia, bisognerebbe incominciare ad eliminare l’abitudine di chiedere favori in cambio di regalìe; il concetto di ‘piacere’, poi, è diseducativo nel senso che chi lavora non deve fare un piacere, ma deve rendere un servizio ai cittadini, tutti, e non a chi chiede un piacere.

 

La serata ha dato il via a un percorso di riflessione-formazione per dialogare e collaborare per rendere meno ‘poveri’ culturalmente i ragazzi. Il coinvolgimento di tutte le istituzioni presenti sul territorio fa ben sperare, in questo tempo ferito e faticoso, perché solo insieme si può imparare a individuare le povertà sia economiche che culturali e a conoscere le risorse di tutti gli educatori, a cominciare dalla famiglia e da quanti, insegnanti, catechisti, presbiteri, allenatori delle varie discipline sportive, maestri di danza e di teatro, politici, artisti, sono impegnati a vario titolo nei percorsi di crescita dei più piccoli e degli adolescenti.

 

Gli incontri non si fermeranno e continueranno, già il 29 novembre, con il tavolo interistituzionale coordinato dalla Commissione straordinaria che attualmente governa la città di Trinitapoli.

 

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ANTONIETTA D’INTRONO (Foto: Giuseppe Beltotto)

 

Via: corriereofanto

 

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