Il Maggio dei Libri, nato nel 2011, è una campagna nazionale del CEPELL che invita a portare i libri e la lettura anche in contesti diversi da quelli tradizionali, per incuriosire soprattutto i “non lettori” e per stimolarli a leggere.
Come è sua missione, quest’anno Il Maggio dei Libri è riuscito a coinvolgere in modo capillare, oltre ovviamente a biblioteca e Comune di Trinitapoli, scuole, editori, associazioni culturali e sportive che dal 23 aprile sino al 31 maggio hanno registrato sulla piattaforma nazionale una miriade di attività, laboratori e incontri con gli autori, dando il via ad un eccezionale programma di iniziative quasi quotidiano.
Quest’anno tre sono i filoni che caratterizzano questa campagna promozionale della lettura: “La forza delle parole”, “I libri quelli forti”, “Forti con le rime”, ciascuno pensato per ospitare molteplici generi letterari e offrire diversi punti di vista sul valore sociale della lettura. Il tema istituzionale di questa tredicesima edizione è “SE LEGGI SEI FORTE”, perché chi legge è più al sicuro, meno schiavo in quanto armato di parole e di idee, più preparato a difendersi dalle ingiustizie e dalle avversità della vita.
In poche parole, come diceva Woody Allen, bisogna “leggere per legittima difesa”, lo slogan scelto dal Centro di Lettura Globeglotter per ogni sua attività.
Grande animazione alberga in questi giorni nelle due biblioteche di Trinitapoli che hanno iniziato la rassegna con il laboratorio “Va dove ti porta il teatro” tenuto dall’attrice Olga Mascolo per gli studenti della scuola media e con le chiacchiere in musica dello scrittore Stefano Bordiglioni che hanno incantato i bambini della scuola elementare.
Ai giovani, invece, è stata dedicata una serata animata dall’arguzia e dall’ironia dello scrittore Raffaele Di Biase, nella veste di commentatore del pamphlet “Sdraiati Noi?”, una raccolta di interviste a 11 giovani del terzo millennio pubblicate dal Corriere dell’Ofanto. (Leggi)
Da questo piccolo drappello di ragazzi (tra i 20 e i 29 anni), intervistati da Antonietta D’Introno, si è cercato di comprendere se le ultime generazioni del terzo millennio diventeranno soggetti di cambiamento o replicheranno pregi e difetti degli adulti, se avranno insomma, come scrive nella sua prefazione lo scrittore e storico Simone Oggionni, un “nuovo vocabolario” con cui parlare ed agire.
I veri protagonisti della serata, anche se non tutti presenti fisicamente, sono stati Luca Carulli, il giovane presidente dell’associazione ANPI, cresciuto a pane, politica e teatro; Floriana Chicco, laureata in Scienze Filosofiche e militante femminista; Roberta De Pace, Social Media Manager in attività a Londra; Melissa Di Terlizzi, femminista, appassionata di cultura russa e di cooperazione internazionale; Pasquale Floro, laureato in Scienze Storiche e della Documentazione Storica, esperto delle comunità ebraiche in Puglia e Basilicata ed appassionato di geopolitica; Giorgia Giuliano, scrittrice ed esperta di Comunicazione, che lavora a Milano, da dove ha inviato un videomessaggio; Gurjit Kaur, di origine indiana, al secondo anno di Medicina a Roma. La ragazza ha ricevuto due anni fa dal Presidente della Repubblica Mattarella l’onorificenza di “Alfiere del lavoro”, come miglior studentessa del Liceo Scientifico di Margherita di Savoia.
Ed ancora Daniele Maggio, Odontotecnico e Chef che coltiva il sogno di aprire un piccolo ristorante nel suo paese, come ha detto nel suo videomessaggio; Rosa Maglio, studentessa universitaria, vice presidente dell’ANPI, esperta di Cinema; Fortuna Russo, laureata in Filologia, Letterature e Storia dell’Antichità, socia dell’Archeoclub, abilitata alla professione di Guida Turistica, ed infine Annarita Veneziano, laureata in Bioingegneria che lavora in provincia di Venezia, da dove ha inviato il suo videomessaggio.
È stato presentato un gruppo di giovani che sta cercando con immensa fatica di farsi strada in un mondo che non è sicuramente “a misura di giovane”.
Raffaele Di Biase, scrittore e giovane del secolo scorso, ha rilevato che il campione dei ragazzi presi in esame è sicuramente tra i più fortunati, avendo avuto la possibilità di studiare con profitto e alcuni poi di lavorare, anche se al nord o all’estero. Dalle loro valutazioni ha avuto anche occasione di notare che questi ragazzi, oltre a non essere affatto “sdraiati”, non considerano più il loro lavoro come “ascensore sociale” ma aspirano soltanto a scegliere professioni e mestieri in linea con i loro talenti e con le loro passioni.
L’incontro si è chiuso con la proposta di continuare le interviste alle nuove generazioni nella speranza di essere invitati, un giorno, come pubblico a dibattitti, studi e convegni organizzati esclusivamente dai giovani.
Sono gli anziani, in verità, che auspicano di essere rianimati dalle idee e dalle energie vitali dei giovani.
ANTONIETTA D’INTRONO
Via: Corriereofanto