Reading club

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L’epidemia di Covid e la scomparsa dell’insegnante Rina Del Vecchio, una delle più attive animatrici del reading club del Centro di Lettura Globeglotter di Trinitapoli, hanno interrotto gli incontri periodici di un gruppo di lettori che per più di 15 anni si sono dati appuntamento per confrontarsi su trama e autore dei libri letti insieme.

Nel 2008 i commenti serali a cena, che seguivano le presentazioni degli autori ospitati dal Centro di Lettura, avviarono “quasi naturalmente” il Reading Club. Il lettore Dino Sarcina, uno dei pochi maschi del gruppo, ripeteva spesso che aveva bisogno di superare la settantesima pagina di un romanzo per decidere se leggerlo per intero. “Anche per i libri indigesti - sosteneva senza alcun dubbio - bisogna avere la pazienza di attendere 70 pagine prima di regalarlo alla suocera!”

Le sue affermazioni categoriche furono ritenute dal gruppo tanto “convincenti” che in suo onore il Reading Club fu battezzato Settantapagine.

 

Ben presto si lasciò il comodo salotto letterario del Centro di Lettura trinitapolese per andare in trasferta nelle sale da tè della provincia, nelle cantine ed anche nei B&B della Puglia, con lo scopo di coinvolgere nella discussione anche gli avventori casuali dei locali prescelti.

La strategia di approccio è stata sempre quella di emozionare l’interlocutore e di produrre una sorpresa efficace. La lettura espressiva, supportata da dizione e gestualità, ha sempre attirato molto l’attenzione di chi non ha dimestichezza con la carta stampata.

Tra tutte le idee “macinate” negli anni per destare l’interesse di nuove categorie di lettori, forse la più “travolgente” è stata quella di far processare i libri che avevano avuto nella storia letteraria problemi con la censura e con la morale pubblica. Questi processi si celebrarono non attraverso una performance teatrale, bensì con la riproposizione, in un vero tribunale, di un dibattito processuale condotto da persone che nella vita svolgevano la professione di giudice, di P.M. e di avvocato. Gli stessi testimoni furono scelti sulla base delle loro reali opinioni, per esempio a favore o contro Madame Bovary, la protagonista del romanzo di Gustave Flaubert.

La reazione del pubblico, in particolare nel caso di Madame Bovary, meriterebbe un capitolo a parte per quello che fu detto e fatto sia per difenderla che per disapprovare un’iniziativa che si rivelò una manna dal cielo per le librerie dei dintorni. Fu anche distribuito in città, da un partito politico, un volantino contro “l’adultera” Madame Bovary, la cui lettura avrebbe potuto essere diseducativa per le ragazze.

In agosto verrà proposto, dopo una lunga pausa, “Una piccola libreria a Parigi”, il romanzo di Nina George che ha maggiormente diffuso in Italia il concetto di biblioterapia.

La biblioterapia è una tecnica che va ad integrare la psicoterapia. Prevede un percorso guidato da personale competente. Diversamente si tratta di promozione della lettura, come puntualizza la dottoressa Rosa Mininno, psicologa e psicoterapeuta, fondatrice nel 2015 della prima Scuola di biblioterapia in Italia. La scuola organizza workshop ed eventi rivolti a psicologi, psicoterapeuti, educatori, insegnanti, librai, bibliotecari, operatori culturali e associazioni.

Il protagonista del romanzo proposto ai lettori del Reading Club, vecchi e nuovi, è Jean Perdu, proprietario di una libreria galleggiante a Parigi, una sorta di farmacia letteraria dove i libri possono curare dolori e paure. Vive nel ricordo di una donna, Manon, amata nel corso di un'estate e mai più ritrovata. Lui ha un libro da consigliare per ogni situazione ad ognuno dei suoi clienti ed è più che soddisfatto del suo lavoro, ma sente che gli manca qualcosa…

È un bel libro da leggere in agosto, al mare, in montagna, nelle serate fresche, una storia d’amore che farà sognare e discutere.

L’incontro dei lettori sarà programmato in settembre in un luogo gradevole e tranquillo che verrà comunicato sui social. Buona lettura.

ANTONIETTA D’INTRONO

 

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