Il francese Raymond Queneau scrisse i suoi Esercizi di stile che constano di una stessa trama raccontata in novantanove modi diversi, ognuno diverso nello stile di narrazione, appunto. Furono pubblicati da Gallimard per la prima volta nel 1947, mentre nel 1969 ne uscì una seconda edizione aggiornata.
Il libro è stato pubblicato nel 1983 dalla casa editrice Einaudi nella traduzione di Umberto Eco, con il testo originale a fronte. La trama del fatto è semplice e banale: verso mezzogiorno, su un autobus, un uomo si lamenta con chi lo spinge di continuo e, appena trovato un posto libero, lo occupa. Il narratore, due ore dopo, lo rivede da un'altra parte con un amico, che gli dice di far mettere un bottone sulla sciancratura del soprabito.
Più che la trama sono le novantanove varianti stilistiche ad interessare il lettore: ci sono quelle puramente enigmistiche (anagrammi, apocopi, aferesi, permutazioni delle lettere, lipogrammi...), quelle retoriche (litoti, metafore, apostrofe, ...), quelle con i linguaggi settoriali (geometrico, gastronomico, medico, botanico, ...), quelle con i gerghi e le lingue maccheroniche (con anglicismi, italianismi, volgare, ingiurioso...) e le varianti di tipi testuali (testo teatrale, tema scolastico, interrogatorio, poesia tanka, sonetto, telegrafico...).
Riportiamo qui di seguito alcuni dei suoi esercizi, egregiamente tradotti da Umberto Eco:
Notazioni
Sulla S, in un'ora di traffico. Un tipo di circa ventisei anni, cappello floscio con una cordicella al posto del nastro, collo troppo lungo, come se glielo avessero tirato. La gente scende. Il tizio in questione si arrabbia con un vicino. Gli rimprovera di spingerlo ogni volta che passa qualcuno. Tono lamentoso, con pretese di cattiveria. Non appena vede un posto libero, vi si butta. Due ore più tardi lo incontro alla Cour de Rome, davanti alla Gare Saint-Lazare. È con un amico che gli dice: « Dovresti far mettere un bottone in più al soprabito ». Gli fa vedere dove (alla sciancratura) e perchè.
Retrogrado
Dovresti aggiungere un bottone al soprabito, gli disse l'amico. L'incontrai in mezzo alla Cour de Rome, dopo averlo lasciato mentre si precipitava avidamente su di un posto a sedere. Aveva appena finito di protestare per la spinta di un altro viaggiatore che, secondo lui, lo urtava ogni qualvolta scendeva qualcuno. Questo scarnificato giovanotto era latore di un cappello ridicolo. Avveniva sulla piattaforma di un S sovraffollato, di mezzogiorno.
Volgare
Aho! Annavo a magnà e te monto su quer bidone de la Esse - e 'an vedi? - nun me vado a incoccià con 'no stronzo con un collo cche pareva un cacciavite, e 'na trippa sur cappello? E quello un se mette a baccaglià con st'artro burino perchè - dice - je' acciacca er ditone? Te possino! Ma cche voi, ma cchi spinge? e certo che spinge! chi, io? ma va a magnà er sapone!
'Nzomma, meno male che poi se va a sede.
E bastasse! Sarà du' ore dopo, chi s'arrivede? Lo stronzo, ar Colosseo, che sta a complottà con st'artro quà che se crede d'esse er Chistian Dior, er Missoni, che so, er Mister Facis, li mortacci sui! E metti un bottone de quà, e sposta un bottone de là, a acchittate così alla vitina, e ancora un po' ce faceva lo spacchetto, che era tutta 'na froceria che nun te dico. Ma vaffanculo!
Sonetto
Tanto gentile la vettura pare che va da Controscarpa a Ciamperretto che le genti gioiose a si pigiare vi van, e va con esse un giovinetto. Alto ha il collo, e il cappello deve stare avvolto di un gallone a treccia stretto: potrai tu biasimarlo se un compare iroso insulta, che gli pigia il retto? Ora s'è assiso. Sarà d'uopo almeno ritrovarlo al tramonto, quando poi non lontano da luogo ove sta il treno s'incontri con l'amico, che gli eroi della moda gli lodi, e non sia alieno dall'aumentare li bottoni suoi.
Insiemista
Nell'autobus S si consideri l'insieme A dei passeggeri seduti e l'insieme D dei passeggeri in piedi. A una fermata data si trovi l'insieme P dei passeggeri in attesa. Sia C l'insieme dei seduti e sia esso un sottoinsieme di P che rappresenti l'unione di C' quale insieme dei passeggeri che restano sulla piattaforma e di C'' quale insieme di coloro che vanno a sedersi. Si dimostri che l'insieme C'' è vuoto.
Sia Z l'insieme dei fricchettoni e {z} l'intersezione di Z e C', ridotto a un solo elemento. A seguito della iniezione dei piedi di z su quelli di y (elemento qualsiasi di C' che sia differente da z) si produce un insieme M di parole emesse da z. L'insieme C'' essendo nel frattempo divenuto non vuoto, dimostrare come esso si componga dell'unico elemento z.
Sia ora P' l'insieme dei pedoni che si trovano di fronte alla Gare Saint-Lazare, sia {z,z'} l'intersezione di Z e P', sia B l'insieme dei bottoni di soprabito di z, B' l'insieme delle posizioni possibili di detti bottoni secondo z': dimostrare che l'iniezione di B in B' non è una bi-iniezione.
Interiezioni
Psst!Ehi!Ah!Oh!Hum!Ouf!Eh!Toh! Puah!Ahia!Ouch!Ellalla'!Pffui!No!? Si?Boh!Beh?Ciumbia!Urca!ma va!
Che?!!Acchio!Te possino!Non dire!Vabbe'!Bravo! Ma no! <>
E tu come lo diresti?
Il libro è stato pubblicato nel 1983 dalla casa editrice Einaudi nella traduzione di Umberto Eco, con il testo originale a fronte. La trama del fatto è semplice e banale: verso mezzogiorno, su un autobus, un uomo si lamenta con chi lo spinge di continuo e, appena trovato un posto libero, lo occupa. Il narratore, due ore dopo, lo rivede da un'altra parte con un amico, che gli dice di far mettere un bottone sulla sciancratura del soprabito.
Più che la trama sono le novantanove varianti stilistiche ad interessare il lettore: ci sono quelle puramente enigmistiche (anagrammi, apocopi, aferesi, permutazioni delle lettere, lipogrammi...), quelle retoriche (litoti, metafore, apostrofe, ...), quelle con i linguaggi settoriali (geometrico, gastronomico, medico, botanico, ...), quelle con i gerghi e le lingue maccheroniche (con anglicismi, italianismi, volgare, ingiurioso...) e le varianti di tipi testuali (testo teatrale, tema scolastico, interrogatorio, poesia tanka, sonetto, telegrafico...).
Riportiamo qui di seguito alcuni dei suoi esercizi, egregiamente tradotti da Umberto Eco:
Notazioni
Sulla S, in un'ora di traffico. Un tipo di circa ventisei anni, cappello floscio con una cordicella al posto del nastro, collo troppo lungo, come se glielo avessero tirato. La gente scende. Il tizio in questione si arrabbia con un vicino. Gli rimprovera di spingerlo ogni volta che passa qualcuno. Tono lamentoso, con pretese di cattiveria. Non appena vede un posto libero, vi si butta. Due ore più tardi lo incontro alla Cour de Rome, davanti alla Gare Saint-Lazare. È con un amico che gli dice: « Dovresti far mettere un bottone in più al soprabito ». Gli fa vedere dove (alla sciancratura) e perchè.
Retrogrado
Dovresti aggiungere un bottone al soprabito, gli disse l'amico. L'incontrai in mezzo alla Cour de Rome, dopo averlo lasciato mentre si precipitava avidamente su di un posto a sedere. Aveva appena finito di protestare per la spinta di un altro viaggiatore che, secondo lui, lo urtava ogni qualvolta scendeva qualcuno. Questo scarnificato giovanotto era latore di un cappello ridicolo. Avveniva sulla piattaforma di un S sovraffollato, di mezzogiorno.
Volgare
Aho! Annavo a magnà e te monto su quer bidone de la Esse - e 'an vedi? - nun me vado a incoccià con 'no stronzo con un collo cche pareva un cacciavite, e 'na trippa sur cappello? E quello un se mette a baccaglià con st'artro burino perchè - dice - je' acciacca er ditone? Te possino! Ma cche voi, ma cchi spinge? e certo che spinge! chi, io? ma va a magnà er sapone!
'Nzomma, meno male che poi se va a sede.
E bastasse! Sarà du' ore dopo, chi s'arrivede? Lo stronzo, ar Colosseo, che sta a complottà con st'artro quà che se crede d'esse er Chistian Dior, er Missoni, che so, er Mister Facis, li mortacci sui! E metti un bottone de quà, e sposta un bottone de là, a acchittate così alla vitina, e ancora un po' ce faceva lo spacchetto, che era tutta 'na froceria che nun te dico. Ma vaffanculo!
Sonetto
Tanto gentile la vettura pare che va da Controscarpa a Ciamperretto che le genti gioiose a si pigiare vi van, e va con esse un giovinetto. Alto ha il collo, e il cappello deve stare avvolto di un gallone a treccia stretto: potrai tu biasimarlo se un compare iroso insulta, che gli pigia il retto? Ora s'è assiso. Sarà d'uopo almeno ritrovarlo al tramonto, quando poi non lontano da luogo ove sta il treno s'incontri con l'amico, che gli eroi della moda gli lodi, e non sia alieno dall'aumentare li bottoni suoi.
Insiemista
Nell'autobus S si consideri l'insieme A dei passeggeri seduti e l'insieme D dei passeggeri in piedi. A una fermata data si trovi l'insieme P dei passeggeri in attesa. Sia C l'insieme dei seduti e sia esso un sottoinsieme di P che rappresenti l'unione di C' quale insieme dei passeggeri che restano sulla piattaforma e di C'' quale insieme di coloro che vanno a sedersi. Si dimostri che l'insieme C'' è vuoto.
Sia Z l'insieme dei fricchettoni e {z} l'intersezione di Z e C', ridotto a un solo elemento. A seguito della iniezione dei piedi di z su quelli di y (elemento qualsiasi di C' che sia differente da z) si produce un insieme M di parole emesse da z. L'insieme C'' essendo nel frattempo divenuto non vuoto, dimostrare come esso si componga dell'unico elemento z.
Sia ora P' l'insieme dei pedoni che si trovano di fronte alla Gare Saint-Lazare, sia {z,z'} l'intersezione di Z e P', sia B l'insieme dei bottoni di soprabito di z, B' l'insieme delle posizioni possibili di detti bottoni secondo z': dimostrare che l'iniezione di B in B' non è una bi-iniezione.
Interiezioni
Psst!Ehi!Ah!Oh!Hum!Ouf!Eh!Toh! Puah!Ahia!Ouch!Ellalla'!Pffui!No!? Si?Boh!Beh?Ciumbia!Urca!ma va!
Che?!!Acchio!Te possino!Non dire!Vabbe'!Bravo! Ma no! <>
E tu come lo diresti?