Negli anni ’80, la direttrice Mariella Giannattasio, unitamente al Consiglio di Istituto, propose al Consiglio comunale dell’epoca di intestare lo storico “Edifizio” di Trinitapoli a don Lorenzo Milani, scrittore ed educatore cattolico che ha lasciato un segno profondo nella società italiana e nella cultura scolastica.
Cento anni fa venne alla luce il sacerdote che nei suoi 44 anni di vita ha dato la possibilità ai ragazzi poveri che frequentavano la piccola e “sgarrupata” scuola di Barbiana di ricevere l’istruzione che diversamente non avrebbero mai avuto.
Il priore don Milani morì nel 1967, nell’anno in cui fu pubblicato “Lettera ad una professoressa”, il testo che i suoi allievi scrissero con lui e che è diventato una pietra miliare nel dibattito pedagogico degli ultimi cinquant’anni.
La programmazione didattica indirizzata ai bambini e agli adolescenti che vivono in una condizione di povertà educativa si avvale ancora dell’esperienza milaniana per garantire pari opportunità a tutti gli studenti e per sottoscrivere “un patto educativo di comunità”.
Il 27 maggio prossimo, don Lorenzo Milani avrebbe compiuto 100 anni: un secolo che non ha affatto seppellito la sua idea di scuola che istituzioni scolastiche, biblioteche, Comune e associazioni laiche e religiose celebreranno nei mesi di maggio e giugno attraverso una miriade di attività pittoriche, teatrali, visive e pubbliche. Le citazioni più popolari del sacerdote “scomodo”, punito per aver troppo amato i poveri e per aver lottato per il loro riscatto, saranno diffuse in tutto il paese attraverso gli striscioni dipinti da studenti e docenti della scuola primaria.
Il Centro di Lettura Globeglotter ha proposto, in un incontro pubblico, la rilettura di “Lettera ad una professoressa”, il libro-icona che ancora oggi rivolge alla classe docente l’appassionato appello morale e civile del sacerdote don Milani, convinto che i maestri potrebbero con il loro magistero cambiare il mondo.
Il 17 maggio scorso, l’ex dirigente scolastica della “don Milani”, prof.ssa Mariella Giannattasio, ha illustrato nella sua vecchia scuola l’opera dei ragazzi di Barbiana, ancora molto attuale in un’epoca in cui la tecnologia offusca la conoscenza delle parole. Il linguaggio, la padronanza del lessico, l’uso e la conoscenza delle parole sono, come per don Milani, la chiave di volta di ogni sistema educativo. E la scuola deve saper colmare gli svantaggi iniziali di chi nasce in una casa priva di mezzi e di opportunità culturali.
L’anno scolastico si chiuderà con la premiazione del concorso per il Centenario del sacerdote, promosso dalla direzione didattica “don Milani”, oggi diretta dal preside Giulio Di Cicco. Si tratta di una singolare competizione tra classi di ogni ordine e grado che prevede un premio eccezionale: l’affidamento di un’area pubblica da adottare, curare e valorizzare ricadente nel Comune di Trinitapoli.
I vincitori dovranno progettare le modalità per rendere fruibile lo spazio che verrà loro assegnato.
Le citazioni sparse per le strade del paese, l’infiorata del 26 maggio in piazza della legalità e l’affidamento di un’area della quale “prendersi cura” renderanno onore ad un sacerdote che forte del suo “I care” si è preso cura tutta la vita dei ragazzi più sfortunati.
ANTONIETTA D’INTRONO (Foto: Giuseppe Beltotto)
Via: Corriereofanto