Studiosi, poeti, scrittori trinitapolesi, tra cui Antonio Zingrillo, saggista, Peppino Lupo, poeta e contastorie, e Grazia Stella Elia, poetessa e autrice del dizionario di dialetto trinitapolese, hanno affermato attraverso le loro numerose opere che il dialetto è uno strumento comunicativo di dignità pari alla lingua nazionale e dovrebbe entrare nelle aule scolastiche e non in maniera occasionale, quando si vuole indulgere a parentesi di folclore. Riconoscere la dignità dei dialetti e utilizzarli per l’apprendimento della lingua nazionale è la lezione antica di studiosi come Isaia Ascoli, Giacomo Devoto e Tullio De Mauro.
In tale direzione si inserisce il bando della Unione Nazionale Pro Loco d’Italia che promuove “Salva la tua lingua locale”, un premio letterario nazionale dedicato ai dialetti che scade il 4 settembre. È uno dei fiori all’occhiello dell’attività dell’UNPLI, che è riuscita a catalizzare l’attenzione di appassionati e cultori della materia. Dopo la scomparsa dell’illustre linguista Tullio De Mauro, presidente onorario, è stato coinvolto l’altrettanto illustre professor Giovanni Solimine che ormai da qualche anno ha assunto il ruolo di presidente onorario. Inoltre, la manifestazione è stata presentata al “Salone del Libro” e alla “Fiera internazionale dell’editoria di Milano”, i più importanti appuntamenti dedicati all’editoria e alla cultura, circostanza che ha contribuito ad accrescerne il pregio e la visibilità, e a costruire rapporti e relazioni con le associazioni e le realtà che si occupano di dialetti e lingue locali.
Invece, il 12 agosto alle ore 20, nel giardino della chiesa della Madonna di Loreto, a Trinitapoli, i cittadini potranno ascoltare “Poesie sotto le stelle” recitate da interpreti dialettofoni. L’iniziativa estiva è alla sua ottava edizione ed ha alle spalle anche un incontro di grande successo tenutosi a dicembre del 2014 a Sesto San Giovanni e seguito da un numerosissimo pubblico di trinitapolesi residenti a Milano e dintorni. Durante la manifestazione di quest’anno, oltre alla lettura di poesie in vernacolo di autori scomparsi e viventi, Giuseppe Beltotto e Antonietta D’Introno comunicheranno la riapertura delle date di scadenza del premio di poesia dialettale intestato al poeta Giuseppe Lupo, socio onorario del Centro di Lettura Globeglotter, un concorso che fu purtroppo sospeso a causa dell’epidemia del Covid e di altri eventi ostativi.
I dialetti, oggi, non sono più la lingua madre degli italiani e i giovani li parlano sempre meno. Il dialetto locale non deve essere considerato come l’idioma parlato dai poveri ai tempi in cui l’italiano era la lingua delle persone istruite, ma dovrebbe essere apprezzato come un patrimonio tramandato di notevole ricchezza linguistica, nonché come la lingua madre di una comunità.
La lingua delle nostre emozioni è il nostro bene più prezioso. Nonostante il problema linguistico continui non solo in Italia, ma anche in altre parti del mondo, e le polemiche e i pregiudizi sulle lingue minori, legate a una realtà emotiva, siano ancora evidenti, la verità, come diceva Nelson Mandela, è che “parlare a qualcuno in una lingua che comprende consente di raggiungere il suo cervello. Parlargli nella sua lingua madre significa raggiungere il suo cuore.”
ANTONIETTA D’INTRONO
Via:Corriereofanto