Si comincia a sperare che Trinitapoli possa risorgere dalle macerie lasciate dallo scioglimento del consiglio comunale grazie alle attività di avanguardia della sua biblioteca.
Associazioni, parrocchie, scuole, scrittori, ricercatori locali ed editori hanno compreso che bisogna moltiplicare gli sforzi per incanalare energie, idee e buone pratiche verso un futuro operoso e senza più stigmi infamanti. Il faro in questo periodo è senza alcun dubbio rappresentato dalla biblioteca comunale e da coloro che ne animano letture, incontri, ricerche. Ed innovazioni.
Il Comune di Trinitapoli sta attuando il progetto “Confini del mio linguaggio, limiti del mio mondo”, finanziato dal Cepell e arrivato secondo in tutta Italia, con la collaborazione delle scuole, delle associazioni locali e della Biblioteca comunale gestita dalla Cooperativa Lilith med 2000.
Il progetto mira ad approfondire molteplici forme di linguaggio: verbale, tattile, visivo, ludico e tecnologico.
A partire da martedì 29 novembre e fino al 20 dicembre, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, si svolgeranno tre incontri che illustreranno la manifattura digitale in tutte le sue sfaccettature presso la sede centrale della Biblioteca comunale “Mons. V. Morra” e l’Auditorium dell’Istituto “Garibaldi-Leone” (20 dicembre, ore 10.00-13.00). Saranno coinvolti gli studenti dell’IISS “Dell’Aquila-Staffa”, indirizzo Liceo Artistico, e una terza classe di scuola secondaria di primo grado ad indirizzo musicale dell’I.C. “Garibaldi-Leone”.
Gli incontri patrocinati dal Politecnico di Bari, saranno curati dal Prof. Arch. Giuseppe Fallacara, professore ordinario presso il DICAR (Dipartimento di Scienza dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura) del Politecnico di Bari; l’Arch. Francesco Ciriello, esperto in Fabbricazione Digitale; e il Prof. Arch. Nicola Parisi, direttore del Centro Tecnologico per la Fabbricazione Digitale “FabLab Poliba”.
Lo scopo del workshop è quello di ampliare le conoscenze tecnologiche ed apprendere il linguaggio delle “macchine” che favoriscono innovazione di prodotto e di processo nell’economia digitale e nello sviluppo di nuove tecnologie. Tra l’altro, viene favorita l’inclusione sociale e l’utilizzo di beni comuni, ma soprattutto si arricchisce il proprio know-how digitale.
Argomento degli incontri sarà l’utilizzo della stampa 3D, l’uso e le sue molteplici potenzialità in ogni campo, spaziando dall’archeologia, all’ingegneria civilistica, spaziale, navale, ecc., all’architettura, design, medicina, robotica e tante altre innumerevoli discipline.
L’utilizzo di una stampante 3D potrebbe costituire anche un grande alleato dello sviluppo sostenibile nella riduzione degli sprechi e di conseguenza degli scarti di produzione, che potranno essere poi recuperati e riciclati.
A Trinitapoli verrà illustrato e realizzato attraverso la stampa 3D il Violino balzato agli onori della cronaca nazionale quest’anno, protagonista di varie trasmissioni televisive e presentato presso l’ultima Fiera del Levante a Bari, nel Salone dell’Innovazione. La realizzazione di questo violino è stata ideata e costruita in un “FabLab”, dall’inglese “Fabrication Laboratory”, presente in Puglia. FabLab Poliba è un incubatore di start-up con sede a Bitonto ed è nato da un’idea del Politecnico di Bari.
I FabLab sono laboratori in cui si crea, si inventa e si produce con le stampanti 3D, capaci di produrre potenzialmente qualsiasi cosa, generalmente oggetti che fuoriescono dalla produzione di massa. Insomma, spazi aperti all’innovazione, all’apprendimento, all’invenzione, alla prototipazione, direttamente collegati agli Atenei universitari attivi nel campo dell’innovazione.
ANTONIETTA D’INTRONO (Foto: POLIBA CHRONICLE)
Via: Corriereofanto