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Roghi a TrinitapoliCon le parole del titolo, John Fitzgerald Kennedy, il 20 gennaio 1961 a Washington, chiudeva il suo discorso d’insediamento, dopo aver prestato giuramento come 35º Presidente degli Stati Uniti.

Con queste parole in testa, più di 500 cittadini di Trinitapoli e alcuni di San Ferdinando di Puglia e di Margherita di Savoia, nell’arco di tre giorni, hanno firmato la petizione pubblica a mezzo del sito internet Change.org “Porre fine ai roghi e alle esalazioni tossiche a Trinitapoli”. (LeggiVideo)

 

I roghi nelle campagne non sono un fenomeno esclusivamente trinitapolese ma accomunano anche paesi circostanti come Margherita di Savoia che qualche giorno fa ha dovuto spegnere, con l’intervento dei Vigili del Fuoco, un grande incendio a Città Giardino (leggindr).

 

La legge consente la bruciatura di piccole quantità di sfalci, di stoppie, ad esempio, dopo la mietitura, solo se effettuate nel rispetto delle norme. Vanno tenute, però, in primissima considerazione anche le norme che riguardano la specificità del territorio trinitapolese richiamate nel Regolamento del Piano di Gestione SIC Zone Umide di Capitanata (leggindr), approvato dalla Regione Puglia, che i Comuni di Trinitapoli, Manfredonia, Margherita di Savoia, Cerignola e Zapponeta hanno recepito come pianificazione straordinaria.

 

In questo regolamento si stabiliscono norme ancora più stringenti in materia di pratiche agricole e in particolare che “non è consentito bruciare qualsiasi rifiuto derivante dall’attività agricola, come coperture di plastica, tubi di irrigazione, contenitori di fitofarmaci ecc. ecc. a cui si applicano inderogabilmente le norme in materia di smaltimento di rifiuti”.

 

Dunque, il divieto è assoluto!

 

Al di là della discussione se i roghi siano causati da attività agricole non ortodosse o da piromani che bruciano illecitamente rifiuti a fine di lucro, i trinitapolesi sono veramente stanchi di subire questo continuo attentato alla loro salute. Hanno, pertanto, inviato alla Regione Puglia, alla Provincia BAT, al Comune di Trinitapoli, alla Prefettura BAT, alla ASL BAT, all’ARPA Puglia, ai Vigili del Fuoco della BAT, al Comando Regione Carabinieri Forestali Puglia e al Ministero della Transizione Ecologica, copia della petizione allegando oltre alle 520 firme raccolte dai cittadini anche quelle dei presidenti delle associazioni culturali e sportive nonché dei parroci delle chiese di Trinitapoli (leggindr).

 

Qualche cittadino appartenente alla categoria di coloro che “vivono girando la testa per non vedere la realtà” ha detto che le firme non sono secchi di acqua e quindi sono inutili.

 

Niente di più falso!

 

La comunità è in rivolta e si unisce per difendere la bellezza del suo territorio e la salute di tutti.

 

Questa comunanza di intenti produrrà molti effetti collaterali. In particolare, si rafforzeranno il senso civico e la collaborazione dei cittadini con le autorità preposte e le forze dell’ordine, si diffonderanno norme e dettagli relativi allo smaltimento dei rifiuti e soprattutto si incomincerà a riflettere seriamente su una delle questioni più dibattute di questo fenomeno: la raccolta differenziata.

 

I piromani si combattono con le armi della cultura ma anche con le parole dello scrittore ebreo Elie Wiesel: “Prendi posizione. La neutralità favorisce sempre l’oppressore, non la vittima; il silenzio incoraggia sempre il torturatore, non il torturato”.

 

vittoria petizione

 

ANTONIETTA D’INTRONO

 

VIA: Corriereofanto

 

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