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sociale tri lulu desy

“Non doveva andarsene senza avvisarci. Doveva dircelo che andava a correre sul ponte dell’arcobaleno!”.

A colazione, Sveva e Federico cominciavano sempre con frasi simili la loro giornata perché non potevano più giocare con il loro migliore amico, Rex, il pastore tedesco che li aveva lasciati per sempre dopo una fulminea malattia.

Il piccolo Federico si svegliava di notte piangendo e chiamava invano il suo Rex. La domanda che rivolgeva sempre a sua madre era: “Ma perché?”. Non riusciva a spiegarsi questa assurda assenza.

È per questo che, dopo tante lacrime, un giorno la mamma li fece sedere accanto a sé e disse loro che i cani vivono pochi anni perché sono tanto buoni e fedeli, al punto che bisogna averne tanti durante la vita per far diventare più buoni e fedeli tutte le persone. Pertanto, ne avrebbero presi altri per avviare questo percorso di addestramento alla bontà.

Fu così che, dopo qualche settimana, una passeggiata della famiglia al Castel del Monte divenne l’occasione di incontro con Lulù e Desy, due sorelline di una cucciolata che si staccarono dal branco per seguire scodinzolando i due bambini non appena li videro arrivare nel recinto dove erano stati rinchiusi. Fu amore a prima vista. Furono loro a scegliersi i loro padroncini.

La loro mamma era una collie che, di guardia al bar dei suoi padroni, aveva accettato le “avances” del pastore abruzzese, anch’egli guardiano in una villa accanto. Il frutto del loro amore aveva prodotto 5 cucciole che, a circa tre mesi, pesavano già 13 kg.

Lulù e Desy sono due vere birbanti. Se vengono lasciate un po’ di tempo sole, si corre il rischio di trovare piante, giocattoli e oggetti vari ridotti a pezzi dai loro dentini da latte acuminati. Uno dei loro divertimenti preferiti, però, è scavare in giardino grandi buche. Potrebbero, a buona ragione, essere entrambe ingaggiate come “scavafossi”. Ci vorrà del tempo e tanta pazienza per addestrarle ad essere più disciplinate. Ora hanno solo 5 mesi.

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La madre dei due bimbi, però, non si è affatto pentita di averle accolte nella sua famiglia, nonostante il surplus di lavoro che la presenza delle due “sorelle tempesta” ha determinato.

Ha reso felici i suoi due figli e, soprattutto, la convivenza dei bambini con gli animali ha evidenziato una serie di benefici necessari alla loro crescita psicofisica.

Innanzitutto, televisione e telefonini vengono spenti per giocare con Lulù e Desy, o per spazzolarle e agghindarle per la passeggiata al guinzaglio. Poi, tutta la famiglia è presente ai loro pasti quotidiani, alle visite del veterinario e alla loro pulizia.

È veramente bello vedere una bambina di 9 anni e un bambino di 7 anni attenti e premurosi mentre spazzolano le loro amiche a quattro zampe e ascoltare i rimproveri che seguono ogni loro furia distruttiva.

Sembra incredibile, ma sono proprio due bambini che sgridano le due cucciole monelle con queste parole: “Dovete rispettare le piante e gli altri animali. Non si rompono i vasi, non si sradicano le piante e non si corre dietro alle lucertole e ai gatti, capito?”.

Lulù e Desy si accucciano con la coda fra le gambe per 10 minuti e poi riprendono le loro scorribande.

È una lezione quotidiana di assunzione di responsabilità che di certo lascerà un segno nella vita dei due piccoli “addestratori” di cani.

 

ANTONIETTA D’INTRONO

 

Via:Corriereofanto

 

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