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calvelloIl Centro di Lettura GlobeGlotter firmatario del Patto della Lettura stipulato con il Comune di Trinitapoli (Città che legge), ha aderito al progetto “L’Italia delle donne. Una storia da leggere”, sotto il patrocinio del CEPELL, con la proposta di far approfondire e diffondere attraverso un video la conoscenza della biografia e del contributo dato alle battaglie femminili dalla prima donna che ha ricoperto l’incarico di assessore a Trinitapoli.

Giuseppina Calvello, nata a Gallipoli nel 1908 e trasferitasi a Trinitapoli nel 1937, è morta nel 1981 ed è ricordata dai più anziani del paese come la “mitica signora Pina”.

 

Iscritta al Partito Comunista nel 1947, è stata responsabile della commissione femminile del P.C.I., segretaria della Lega Braccianti femminile e cofondatrice, insieme alle compagne Rosa Robles, Concetta Caressa D’Alfonzo e Graziella Francavilla dell’UDI (Unione Donne Italiane) di Trinitapoli, una delle sezioni più attive nella provincia di Foggia nella lotta all’analfabetismo e “al tugurio”, i bassi umidi dove abitavano i braccianti.

 

Ricoprì per due legislature l’incarico di assessore alla Pubblica Istruzione e Assistenza dal 1954 al 1962 e poi quello di consigliera di minoranza sino al 1966. Integrò il magro bilancio famigliare facendo doposcuola, con poche lire di compenso, ai bambini del suo quartiere ed insegnò a leggere e scrivere gratuitamente ai braccianti analfabeti della sezione del P.C.I., ai quali la domenica leggeva gli articoli del quotidiano L’Unità, dopo averlo fatto distribuire nel paese.

 

In particolare, il suo nome è legato al quartiere che, in seguito alle battaglie femminili per l’assegnazione degli appartamenti dell’UNRRA CASAS (United Nations Relief and Rehabilitation Administration Comitato Amministrativo soccorso ai senzatetto) fu denominato “L’isola delle donne maledette”.

 

Venerdì 31 marzo scorso è stata inaugurata la mostra “Non sono la metà! Giuseppina Calvello e le sue battaglie contro i tuguri e le paghe di fame”; inoltre, è stato proiettato sulla pagina Facebook de “L’Italia delle Donne” il video che ha partecipato al progetto nazionale. 

 

Il filmato, realizzato dall’artista videomaker Tomas Di Terlizzi, ha raccontato in modo accorato la storia di un quartiere che è stato occupato nel 1961 da famiglie che vivevano in tuguri e che ha poi subìto per anni l’ambiguità di un epiteto che le coraggiose protagoniste dell’occupazione non meritavano. Molta commozione ha destato nel pubblico presente il comizio di Giuseppina Calvello riproposto nel video con la voce dell’attrice Rosa Tarantino.

 

Nei 24 pannelli esposti nella mostra è possibile, attraverso foto, documenti e testi, conoscere la storia del villaggio UNRRA CASAS e la biografia di una donna che ha dedicato la sua vita ai bambini e agli analfabeti di questo quartiere periferico che sognava di far diventare il “più bel giardino del paese”.

 

La manifestazione inaugurale è stata presenziata dal dott. Pasquale De Falco in rappresentanza della Commissione Straordinaria (foto in basso, ndr); dalla professoressa Mariella Giannattasio, che ha illustrato la lotta contro l’analfabetismo nel dopoguerra condotta da una donna antesignana di Don Lorenzo Milani; e dalla professoressa Antonietta D’Introno, presidente del Centro di Lettura Globeglotter ed autrice dei testi della mostra che resterà in esposizione nella Biblioteca comunale di viale Primo Maggio (a ridosso del quartiere UNRRA CASAS) nel mese di aprile, nei giorni e nelle ore previste di apertura.

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ANTONIETTA D’INTRONO (Foto: Giuseppe Beltotto)

 

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