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Nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2022/2025 dell’Istituto Superiore “Dell’Aquila-Staffa” di Trinitapoli venne programmato, in collaborazione con il Centro di Lettura Globeglotter, il progetto VERDEFUTURO, che sta incominciando a mietere i primi risultati della cura che studenti, insegnanti e collaboratori scolastici hanno riservato alle minuscole ghiande messe a dimora due anni fa.

Nell’autunno del 2023 Roberto Mazzarago, presidente dell’associazione Autoctoni, rimboschimento di comunità, ha mostrato a tutti gli studenti delle prime classi le specie autoctone, quali leccio, rosa canina, corbezzolo, sughera, quercia spinosa, quercia fragno, quercia vallonea ecc., e, in successivi incontri, ha interrato insieme ai ragazzi le ghiande con l’intento di creare un piccolo vivaio da sistemare in un angolo del giardino della scuola.

La prima fase di semina e di cura è stata seguita dalla classe 2^C Scienze Umane sino alla comparsa dei primi germogli, mentre in estate il personale non insegnante ha continuato costantemente ad innaffiare le piantine che, con grande gioia di tutti, hanno fatto capolino all’ingresso dell’istituto, salutando ogni giorno, dai loro vasetti, la marea quotidiana di alunni e docenti che passavano. Gli studenti del Liceo Alessandro SolofrizzoGiorgio Lorusso e Giovanni Andriano, invece, hanno provveduto alla ripulitura e al rabbocco di terriccio.

Erano le neonate dell’istituto e il caldo asfissiante della scorsa estate ha coinvolto tutto il personale della scuola in una gara di attenzioni per le piccole Baby-Querce, come ormai vengono chiamate da tutti.

Ebbene, questo “amore” ha prodotto i suoi frutti. Venerdì scorso le fioraie Giovanna Signoriello e Francesca Daddato, tra l’altro ex alunna dello “Staffa”, insieme alla professoressa Maria Giovanna Peschechera, referente del progetto VERDEFUTURO, hanno insegnato ai ragazzi tutti “i segreti del mestiere” che bisogna mettere in pratica durante il trapianto delle piante, che normalmente viene fatto in primavera.

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La bella giornata di sole ha aiutato le operazioni di rinvaso, che si sono avvalse anche delle “mani in terra” degli studenti Carmine NotargiacomoFrancesco NotargiacomoLuca Solofrizzo di 1^A e Alessandro Solofrizzo di 5^A.

Le querce hanno dimostrato che la fama di forza e di resistenza di cui gode la loro specie risponde decisamente al vero, se si riflette sul fatto che le ghiande messe a dimora sono sopravvissute al caldo e al gelo e sono arrivate, alcune alte 30/40 centimetri, a risistemarsi in 15 vasi più grandi, ora allineati nel piccolo vivaio del giardino, dove cresceranno in attesa di una dimora più ampia e più stabile.

C’è un sogno che comincia a circolare tra tutti gli ammiratori delle Baby-Querce, che le vede tutte, insieme a tante altre sorelle, ben piantate nel giardino che circonda la nuova sede dell’istituto, ognuna di loro con il nome di uno studente che le ha “date alla luce”.

Piantare un albero è, in primo luogo, un invito a continuare a lottare contro fenomeni come la deforestazione e la desertificazione (…). A sua volta, piantare un albero ci provoca a continuare ad avere fiducia, a sperare e, soprattutto, a impegnarci concretamente per trasformare tutte le situazioni di ingiustizia e di degrado che oggi soffriamo.” (Papa Francesco, Viaggio apostolico in Kenya, 2015).

Sono le piccole azioni, moltiplicate per milioni e milioni di persone, che cambiano il mondo. Papa Francesco sa bene che l’albero è l’esplosione lentissima di un seme.

ANTONIETTA D’INTRONO

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Via: corriereofanto

 

 

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