La Giornata internazionale della donna è stata quest’anno un’ulteriore occasione per analizzare i dati sull’effettiva parità di genere raggiunta dalle donne. Negli ultimi decenni la condizione della donna in Italia ha registrato importanti progressi, con conquiste in ambiti come l’istruzione, il lavoro e la partecipazione politica. Tuttavia, ci sono ancora molti ostacoli a un’effettiva parità di genere.
L’Eurostat ha calcolato che, nel 2022, in Italia l’occupazione femminile era ferma al 55%, rispetto al 69,3% della media europea, e che, inoltre, le donne guadagnano il 20% in meno rispetto ai colleghi maschi. I dati sono ancora più allarmanti se ci spostiamo nel Mezzogiorno. La disparità tra uomo e donna coinvolge anche la partecipazione politica: sebbene la rappresentanza femminile in Parlamento sia aumentata, l’EIGE (European Institute for Gender Equality) colloca l’Italia al 14° posto tra i 27 Stati della UE in tema di parità di genere. Invece, è buono il numero delle consigliere comunali di Trinitapoli che, tra maggioranza e minoranza, costituiscono oltre il 50% dell’intero consiglio comunale.
Comunque, le lotte da fare non sono ancora finite per recuperare gli spazi che sono sempre stati occupati totalmente dagli uomini.
Due volumi che il giornalista e scrittore trinitapolese Salvatore Giannella, con Gaetano Gramaglia (“Le vie delle donne” e “Le vie delle donne - Nuove storie di grandi italiane”, Antiga Edizioni), ha pubblicato sulle strade intestate alle donne, hanno sollecitato il gruppo di lettrici del Centro di Lettura Globeglotter ad intraprendere una ricerca in ambito locale su questo argomento.
Cosa è stato scoperto? Su 406 strade, 188 sono intestate agli uomini e soltanto 21 alle donne, e cioè: Vico Addolorata, Vico Annunziata, via Madre del Salvatore, via Santa Agnese, via Santa Rosa, via Santa Sofia, via Suor Maria Simeone, via delle Suore, via Sibilla Aleramo, via Grazia Deledda, via Montessori, via Ada Negri, via Saffo, via Eleonora Duse, via Giovanna D’Arco, via Anna Kuliscioff, via Rosa Luxembourg, via Messalina, via Iride, via Margherita, via Regina.
Tra i nomi: sante, suore, scrittrici, studiose, ma nessuna donna trinitapolese che abbia influito e contribuito con le sue idee, il suo talento e il suo impegno alla crescita culturale, politica e sociale del suo paese.
In Italia, solo il 6,6% delle strade intitolate a persone, nei capoluoghi delle 20 regioni e delle 110 province italiane, sono dedicate a figure femminili, spesso tratte dal mito più che dalla Storia.
E invece la Storia sono anche loro. E, come ci ricorda la nota scrittrice e psicoterapeuta Maria Rita Parsi, nell’introduzione del secondo volume di Salvatore Giannella e Gaetano Gramaglia, “l’altra metà del cielo merita l’altra metà delle vie”.
È per questo che il gruppo di donne del Centro di Lettura Globeglotter cercherà di colmare la lacuna attraverso la proposta di intestare una strada dell’UNRRA CASAS a Giuseppina Calvello, la prima assessora alla Pubblica Istruzione di Trinitapoli degli anni ’50, che ha abitato in una delle palazzine del quartiere denominato impropriamente “L’isola delle donne maledette”.
ANTONIETTA D’INTRONO
Via:Corriereofanto