Il Gattopardo
Passati ormai ventisette anni dalla morte del Principe Salina,nel Palazzo di Bisacquino nei pressi di Palermo,ereditato dalle tre sorelle nubili Carolina,Caterina e Concetta non restava più niente della prestigiosa e rispettata famiglia Salina. Le previsioni fatte in passato dal Principe si erano rivelate vere,nessuno dei figli aveva ereditato il suo animo forte necessario per far splendere ancora per tanto tempo il nome dei Salina e per aumentarne il prestigio. Le tre sorelle nubili, vivevano sole nel grande Palazzo e quest'eterna solitudine aveva avuto risvolti negativi,soprattutto per Concetta diventata scontrosa con tutti poiché non riusciva più a vivere legata al passato; di questo se ne era accorta Angelica, diventata vedova dopo la morte di Tancredi,che decise di parlarle per capire meglio il problema,anche lei dopo la morte dell'amato padre Don Calogero Sedàra e di Tancredi aveva vissuto un brutto periodo,ma poi grazie all'aiuto proprio di Concetta era passato,ma Concetta non era ancora pronta a liberarsi del peso del suo passato,diventato insostenibile. Passati molti giorni dalla discussione,Angelica vide che Concetta non riusciva a confidarsi e allora decise, con l'aiuto delle altre due sorelle Carolina e Caterina, di fare qualcosa per ridonarle serenità almeno negli ultimi anni della sua vita.
In occasione del compleanno di Concetta,non festeggiato più da diversi anni,Angelica Carolina e Caterina decidono di organizzare un evento straordinario in suo onore,che avrebbe portato molta gente a Palazzo e rivolto di nuovo attenzioni ai Salina.
I preparativi si svolgevano all'insaputa di Concetta, che proprio in quei giorni era stata invitata a Donnafugata dai fratelli e dalle sorelle; Angelica Carolina Caterina lavorarono molto durante i giorni di assenza di Concetta; Carolina venne incaricata di spedire gli inviti, su ognuno dei quali era ben messo in evidenza lo stemma del Gattopardo. Caterina si occupò di svuotare i cassoni verdi della camera di Concetta, fece pulire tutti gli oggetti e stirare e gli abiti e i corredi che vi erano custoditi,mentre Angelica preparò il menù che comprendeva le pietanze preferite da Concetta e anche la torta di compleanno. I giorni dei preparativi stavano terminando, ma nessuno aveva mandato una risposta all'invito e questo insospettì molto Angelica e le sorelle Salina.
La sera del compleanno,a Concetta venne chiesto di indossare il suo abito migliore e di entrare in sala da pranzo,lei subito capì che c'era qualcosa di strano, anche i camerieri avevano indossato la divisa più elegante per le feste,immaginò che le sorelle e Angelica avevano voluto farle una sorpresa per il suo compleanno e ne fu molto felice,ma non aveva voglia di festeggiare e allo stesso tempo non voleva deludere Angelica Caterina e Carolina, così fece un piccolo sforzo e decise di scendere in sala da pranzo. Mentre percorreva il corridoio trovò un invito sul mobile, lo aprì e lesse che l'inizio della festa era previsto per le nove in punto,guardò l'orologio erano le dieci,ormai tutti gli invitati dovevano essere arrivati e stavano aspettando solo lei; Concetta preparò il suo sorriso migliore ed entrò in sala.
Le luci facevano splendere gli abiti messi in mostra per l'occasione,erano quelli appartenuti ai suoi genitori, il Principe Salina e sua moglie MariaStella, alle pareti della sala erano appesi quadri e fotografie che ritraevano tutti i componenti e gli antenati della famiglia Salina,in una vetrinetta erano esposti i corredi in seta che lei e le sorelle avrebbero dovuto utilizzare per il loro matrimonio,e su un tavolino erano state esposte le miniature di famiglia che erano sempre state nello studio di Don Fabrizio; poi,in fondo alla sala riuscì a vedere, nonostante l'età, Angelica Caterina e Carolina sedute sul divanetto,la guardavano felici,erano riuscite a far indossare a Concetta un vestito diverso dal solito,non scuro e cupo,ma i loro sorrisi erano relativamente felici, nessuno si era presentato alla festa;Concetta scoppiò a piangere e scappò via,ma non piangeva perché la festa era andata male,piangeva di gioia ma anche di malinconia, queste erano le lacrime liberatorie per il suo il passato.

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