Un giorno i miei zii si presentarono a casa e cominciarono a piangere dicendo - Tarek, non c'è più, non lo troviamo, sono giorni che lo cerchiamo, ma non lo troviamo da nessuna parte!
La mia famiglia corse subito dalla polizia e denunciò la scomparsa di Tarek, mentre io rimanevo da solo con Maunir.
Il giorno dopo non si andava a scuola perché era finita. Io ero molto felice, ma nello stesso tempo volevo andare alle lezioni perché volevo vedere come si comportavano gli amici di Tarek, se facevano sempre le stesse cose oppure erano più calmi e riflettevano dove poteva nascondersi, ma non c'era bisogno di andare a scuola perché nel quartiere si respirava un'aria di tensione come se da un momento all'altro dovesse accadere qualcosa.
Dopo un mese di ricerche, la polizia si arrese, ma ad un tratto in televisione sentimmo la notizia della morte di tre ragazzi. Per mia sfortuna questi ragazzi erano Samira, Kevin e Tarek. Nella mia casa ci furono alcuni minuti di silenzio che furono interrotti dal pianto di mia madre. Il giorno seguente tutto il quartiere venne a farci le condoglianze e seguirono con molta tristezza i funerali. Questa fù l'estate più brutta della mia vita.
La mia famiglia, per non far trovare me e Maunir in altre brutte situazioni, decise di trasferirsi in un paese vicino Parigi.
Il resto dell'estate proseguì bene e spesso andavo a trovare Antoine nel mio vecchio quartiere.
Mio padre mi aveva iscritto in una scuola stupenda, aveva delle uniformi bellissime, ma solo una cosa non mi piaceva: dovevo farmi nuove amicizie e dovevo scoprire come si comportavano i nuovi professori. La mia vecchia scuola mi piaceva molto, ma purtroppo veniva rovinata dai ragazzi più grandi.
Il giorno prima di andare a scuola andai nel mio vecchio quartiere a salutare Antoine e il professor Thèophile. Il professore come regalo di addio mi diede lo splendido quadro con i fiori bianchi. Lasciai in fretta il mio quartiere e partii subito per ritornare nella mia nuova casa. Appena arrivati corsi subito nella mia stanza e appesi il quadro. Ogni volta prima di andare a dormire l'osservavo e ricordavo tutti i bei momenti trascorsi nel mio vecchio quartiere.
E per la prima volta nella mia vita mi sentivo Felice.
Il giorno dopo non si andava a scuola perché era finita. Io ero molto felice, ma nello stesso tempo volevo andare alle lezioni perché volevo vedere come si comportavano gli amici di Tarek, se facevano sempre le stesse cose oppure erano più calmi e riflettevano dove poteva nascondersi, ma non c'era bisogno di andare a scuola perché nel quartiere si respirava un'aria di tensione come se da un momento all'altro dovesse accadere qualcosa.
Dopo un mese di ricerche, la polizia si arrese, ma ad un tratto in televisione sentimmo la notizia della morte di tre ragazzi. Per mia sfortuna questi ragazzi erano Samira, Kevin e Tarek. Nella mia casa ci furono alcuni minuti di silenzio che furono interrotti dal pianto di mia madre. Il giorno seguente tutto il quartiere venne a farci le condoglianze e seguirono con molta tristezza i funerali. Questa fù l'estate più brutta della mia vita.
La mia famiglia, per non far trovare me e Maunir in altre brutte situazioni, decise di trasferirsi in un paese vicino Parigi.
Il resto dell'estate proseguì bene e spesso andavo a trovare Antoine nel mio vecchio quartiere.
Mio padre mi aveva iscritto in una scuola stupenda, aveva delle uniformi bellissime, ma solo una cosa non mi piaceva: dovevo farmi nuove amicizie e dovevo scoprire come si comportavano i nuovi professori. La mia vecchia scuola mi piaceva molto, ma purtroppo veniva rovinata dai ragazzi più grandi.
Il giorno prima di andare a scuola andai nel mio vecchio quartiere a salutare Antoine e il professor Thèophile. Il professore come regalo di addio mi diede lo splendido quadro con i fiori bianchi. Lasciai in fretta il mio quartiere e partii subito per ritornare nella mia nuova casa. Appena arrivati corsi subito nella mia stanza e appesi il quadro. Ogni volta prima di andare a dormire l'osservavo e ricordavo tutti i bei momenti trascorsi nel mio vecchio quartiere.
E per la prima volta nella mia vita mi sentivo Felice.