(98 voti, media 4.64 di 5) Finale vincitore!
JESSICA
"Peter, Anna, Jessica, Luke, Danielle, Alexia e Jeffrey, questi nomi risuonano nella mia mente come colpi di fucile che mi stordiscono le orecchie e il cuore. Sette bambini sono stati capaci di cambiarmi la vita in tutto e per tutto. Sono stati capaci di rendermi migliore ma soprattutto mi sono stati accanto come una famiglia, la famiglia che non ho mai avuto.
Ogni volta che mi parlavano quando io ero in ospedale , so che può sembrare strano, ma mi sembrava di sentirli, sentivo i loro pianti ,i loro singhiozzi e io ero lì disteso, addormentato,impotente; non potevo fare niente, non potevo aiutarli,volevo dirgli "Io sto bene , mi riprenderò non dovete stare male per me,non voglio vedervi così. Desidero che mi ricordiate come il maestro che avete visto ogni giorno,come colui che cercava di aiutarvi, no come il tizio mezzo morto in un letto di ospedale, ma per quanto volessi gridarlo al mondo intero non potevo; però io sentivo che loro potevano aiutare me. Starete pensando" Ma cosa ci si può aspettare, sono solo sette piccoli bambini! "no, assolutamente no, loro in quel momento non erano semplici bambini, in quel momento quei sette bambini potevano cambiare le cose,rappresentavano il destino di un uomo; in quel momento, dove tutto poteva andare storto, quando tutto sembrava perduto quei bambini rappresentavano l'unica cosa che poteva portare conforto nei cuori di ognuno di noi: la SPERANZA. Perché loro erano speciali? Perché ormai rappresentavano e rappresentano tutto. Grazie a loro adesso sono paziente, ho imparato a essere coraggioso, ho imparato che nulla può buttarti giù se hai qualcuno che ti sostiene, ho imparato a non avere paura di piangere se hai una spalla su cui farlo. Devo ringraziarli soprattutto perché anche essendo io l'insegnante non smetto mai di imparare dai miei alunni e sono entusiasta perché se non fosse così il mio lavoro non avrebbe senso. Io sono nato per fare il maestro perché senza i ragazzi io sarei perso, loro sono una parte di me, non so cosa farei senza di loro, dubito che adesso, senza il loro appoggio, sarei qui seduto, davanti ad un computer, con migliaia di pensieri che mi si fiondano nella testa come proiettili infuocati che mi incendiano la mente...e il cuore..." Queste le sue ultime parole, eravamo tutti scioccati, un fiume di lacrime straripò dagli occhi di ognuno di noi. Miss. Newberry uscì dalla stanza barcollando, quasi come se fosse ubriaca, aveva gli occhi rossi e sbarrati, non riusciva a credere a quello che era capitato, non voleva credere che Mr. T era morto,come chiunque altro, dopotutto. Io avevo trovato quella lettera nella cattedra del nostro maestro, insieme ad altre scartoffie inutili. Leggemmo questa lettera tutti insieme seduti in cerchio con una gran voglia di tornare indietro nel tempo e impedire quel terribile incidente che distrusse tutto quello che noi alunni della classe 202 avevamo costruito, tutto quello in cui credevamo scomparve davanti ai nostri occhi e noi tutti sapevamo che non ci sarebbe stato ridato indietro. Anna mi si avvicinò e singhiozzando mi disse – Era troppo bello per essere vero ! - e mi strinse in un abbraccio che speravo non finisse mai. Dopo l'operazione sembrava andasse meglio, lui si era svegliato ed era venuto a salutarci; ma poi... qualcosa andò per il verso sbagliato e non ci fu più niente da fare e a quel punto tutte le speranze si dissolsero in una nuvola grigia e in un mare di disperazione. La mamma cercava in tutti modi di tirarmi su di morale e di distogliere la mia mente da tutti i pensieri. Mi portò addirittura in vacanza quell'estate ma niente poteva farmi dimenticare Mr. Terupt, lui sarebbe rimasto per sempre nel mio cuore, insieme a tutti i ricordi che univano noi ragazzi all'uomo più speciale e al maestro più magico del mondo.