(602 voti, media 4.96 di 5) Finale vincitore!
ANNA
Siamo giunti alla fine dell’anno scolastico e di Mr. Terupt tutti noi non ne avevamo ancora avuto notizia. Oggi,tra l’altro, c’era la festa di fine anno e da festeggiare c’eraben poco. Mrs. Williams ha invitato a divertirsi con noi la classe speciale. Anche James era lì, perché aveva un permesso speciale accordatogli dalla sua nuova scuola.
Ero triste e pensierosa, e, mentre stavo osservando fuori dalla finestra, ho sobbalzato all’urlo di Danielle. Mi sono voltata verso l’uscio ed ero felice di vedere lì in piedi in carne ed ossa Mr. Terupt . Ce l’aveva fatta! Mrs. Williams ci ha invitato a fare silenzio e ci ha spiegato che in seguito al lungo periodo di coma, Mr. Terupt aveva qualche problema ad esprimersi. Così aveva portato con sé dei bigliettini indirizzati a ciascuno di noi. Mr. T. ha preso la parola, pronunciando molto lentamente il nome di Luke, che si è avvicinato a lui abbracciandolo e ritrovandosi fra le mani il suo biglietto. Danielle lo ha invitato, perciò, a leggere ad alta voce ciò che c’era scritto su quel piccolo pezzo di carta. Lui ha risposto con un breve cenno del capo e ha atteso qualche secondo prima di cominciare a esporre.
“Caro Luke, sei un ragazzo piuttosto sveglio, ambizioso, curioso e competitivo. Non smettere mai di esserlo. Sono stato sempre orgoglioso di te.”
Tutti siamo rimasti in silenzio, sino a quando Mr. Terupt non ha sussurrato il nome di Danielle. Lei aveva il volto rigato dalle lacrime e avanzava a passi tardi e lenti verso di lui. La sua mano aveva sfiorato quella del maestro, che l’ha tirata a sé, abbracciandola. Dopo qualche attimo si è allontanata per leggere curiosamente le poche righe dedicate a lei.
“Cara Danielle, essere in carne non significa essere brutte. La cosa più grande che hai dentro è il tuo cuore, che non smetterà mai di crescere.”
Sotto il biglietto di Danielle c’era il suo disegno, sì, proprio quello che aveva portato in ospedale! Danielle ha riabbracciato Mr. T., mentre io e Alexia, sul lato opposto della stanza, ci stringevamo la mano.
Era il turno di Jeffrey, il quale non si era alzato prontamente, forse perché ancora incredulo dell’accaduto . Jessica lo incitava, perciò, ad alzarsi. Rosso in viso, si avvicinava alla cattedra, prelevando furtivamente il biglietto e tornando al suo posto. Jessica, avendo compreso l’imbarazzo di Jeffrey, ha letto quelle parole destinate a lui.
“Caro Jeffrey, la vita ti ha provato tantissimo,ma rammenta sempre che non sei solo, perché accanto a te hai tante persone che ti vogliono bene, perché sei una persona speciale.Non assumerti colpe che non hai .”
Jeffrey, ha immediatamente corso verso il maestro per ringraziarlo.
Alexia,vicino a me,continuava a fissare il pavimento,fino a quando Mr. T. non ha pronunciato“A-A-A-le…” , e lei non è schizzata verso la porta, afferrata per il braccio destro. L’ ha traportata a sé, baciandola sulla fronte. Lexie, leggendo le prime parole, ha sorriso.
“Ehi, tipo, sono sempre stato convinto che dietro quel guscio c’era una ragazza fragile e dolce.Insomma, un bel tipo .”
Quel momento è stato il primo in cui tutta la classe ha sorriso. Osservavo Peter, che era fermo, inerme, forse convinto che nel suo biglietto non ci sarebbero state belle parole. Poi la volta di Jessica. Lei, con i lucciconi ancora negli occhi e nessun libro tra le mani che la potesse calmare, si ritrovava fra le dita quelle piccole righe, che ha letto senza esitazioni.
“Cara Jessica, sei una ragazzina tanto sensibile e coraggiosa. Continua a credere nelle storie a lieto fine come piacciono a noi .”
Mr. Terupt si era intanto avvicinato a Peter, strofinandogli la mano sui capelli. E gli porgeva così il biglietto, che lui ha letto con tanta gioia.
“Peter caro, non essere adirato con te stesso , gli avvenimenti accadono anche per caso. Sono felice che tu stia imparando dai tuoi errori.
Ora era il mio momento,non ho aspettato che Mr. Terupt pronunciasse il mio nome. Infatti mi sono subito precipitata tra le sue braccia, non rendendomi conto che potevo realmente fargli male, perché ancora convalescente .Ho letto il biglietto con una tale rapidità che nessuno ha capito niente e l’ho riletto …
“Cara Anna, eri abituata a nasconderti dalla gente. Non farlo mai più,perché tutti devono notare la splendida persona che sei e beneficiare della tua compagnia.”
Ho abbracciato Mr Terupt, incurante di tutto, ma nelle mie orecchie ho cominciato a sentire la voce di mia madre che urlava il mio nome continuamente. E’ stato quello il momento in cui ho aperto gli occhi e mi sono resa conto che tutto ciò era stato un bel sogno,che si è tramutato in un incubo quando ho ascoltato mia madre che parlava al telefono. Infine, voltandosi verso di me e guardandomi negli occhi, mi ha detto : “Mi dispiace, ma ….” Non volendo ascoltare quelle parole, sono corsa nella mia stanza sul mio letto cercando di chiudere gli occhi, ma il mio sogno era svanito, come il mio maestro.