Salviamo Said

Salviamo Said

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L’ arresto di Tarek e la scelta di far fuggire Abdelkrim in Algeria , costringono i genitori di Said , a fare i conti con la realtà . Così decidono di concentrare tutti i loro sforzi sui figli rimasti con loro, per garantire un futuro migliore a Said e Mounir. Nella vita di Said si volta pagina , cambiano quartiere , e il protagonista cambia anche scuola . Va alla Van Gogh , dove insieme alla ritrovata serenità familiare , trova anche un ambiente tranquillo , fatto di quei confini di cui parlava la maestra Nadine , e in cui può fare ciò cui è incline : studiare . E soprattutto in cui ritrova un caro affetto, il suo amico Antoine.

 

Dopo l'arresto di Tarek, la partenza di Abdelkrim e il trasferimento dalla Camille Claudel alla Van Gogh di Antoine, non ero più soddisfatto della mia vita. Questo a mia madre e mio padre non sembrava interessagli molto, ma si preoccupavano di più del problema di Mounir.

Antoine ha deciso di cambiare scuola. Va a studiare a Parigi. Anche io avrei voluto cambiare scuola ma, non mi era possibile farlo; ero costretto a rimanere alla Camille Claudel.

Un giorno i miei zii si presentarono a casa e cominciarono a piangere dicendo - Tarek, non c'è più, non lo troviamo, sono giorni che lo cerchiamo, ma non lo troviamo da nessuna parte!

L'arresto di Tarek ha segnato una vera svolta nella mia vita ed in quella della mia famiglia.
Abdelkrim è andato in Algeria ed ha avuto modo di riflettere su come, fino ad ora, abbia consumato la sua vita, distruggendo la nostra famiglia oltre che la sua esistenza: vorrebbe tornare in Francia e non gli è consentito perché verrebbe arrestato; vorrebbe avere una famiglia attorno a sé, ma l'ha disgregata; vorrebbe avere un fratello, ma mi ha deluso.

Lasciai la mia famiglia ed andai a lavorare come cameriere in un ristorante, guadagnandomi da vivere. Tutto ciò sconcertava la gente, perché ero troppo piccolo per lavorare. Ormai non vedevo più nella mia famiglia quella luce che brillava nei loro occhi, ma solo una nube nera di disperazione che gli annebbiava la vista, facendogli perdere la strada della speranza.

Lo zio venne ad avvisarci che Tarek era stato arrestato. La polizia lo aveva preso mentre tentava di entrare furtivamente in una casa. Lo zio era disperato. Pensai subito a mio fratello Abdelkrim. Andai nella sua camera ma non c'era. Iniziammo a chiedere in giro e dopo un po' di tempo venimmo a sapere che anche lui era in caserma.

Dopo la partenza di Abdelkrim ci trasferimmo in una casa nel quartiere che abitava mia sorella, che, ormai, si era sposata con Kevin. I miei genitori iniziarono a interessarsi alla mia vita e a quella di Mounir, a quest' ultimo fecero fare un intervento e così iniziò a sentire molto meglio.

Un giorno venni ricattato da Tarek, che mi disse di passare delle buste con dei nomi alle rispettive persone, altrimenti, avrebbe denunciato mio fratello Abdelkrim, già sospettato dalla polizia. Io, volendo bene a mio fratello, accettai.

Antoine lasciò la Camille Claudel per andare alla Van Gogh , il padre decise di trasferirsi per farlo studiare meglio. Appena vidi i nuovi compagni di Antoine , capii che non mi somigliavano affatto. A causa della mia tristezza riesco a scrivere sempre meno , ma finalmente ebbi una buona notizia : incontrai Manu, il quale mi riferì che mio cugino Tarek si era spezzato una gamba, finalmente ebbi un po' di gioia, dopo tutto quello che mi aveva fatto, se la meritava proprio una gamba rotta , anche se avrei preferito che si fosse spaccato la testa; Manu in seguito aggiunse che i suoi tirapiedi erano stati sbaragliati dalla polizia.

I due giorni che ho passato in campagna con Antoine sono stati i più belli della mia vita. Tutte le sere guardavamo il cielo stellato, era bellissimo, giocavamo in tantissimi modi e lì ho capito che io sono francese, non arabo o algerino; io non conosco neppure un passo del corano e non so né leggere né scrivere l'arabo. Un giorno sono salito sulla terrazza, per vedere il tramonto che sempre ammiravo con Antoine in campagna, mentre salivo le scale ho sentito delle urla, c'erano Tarek con il suo branco e, legato ad un palo arrugginito, c'era Abdelkrim che stavano pestando. Tarek diceva: -Fratello, parliamoci chiaro, io e te sappiamo che c'erano più soldi nella valigia, soldi che ti sei intascato; ora dimmi, dove sono?- Mio fratello negava e piangeva, gli altri del branco lo pestavano. Volevo ancora bene ad Abdelkrim, ma non riuscivo a muovere un dito.

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Settembre,

Una nuova educatrice, Marlen, è stata assunta nel nostro convitto minorile.

È simpatica, allegra e solare, parla molto, è tutta da conoscere.

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